Riceviamo dal dr. R. M. Menotti e pubblichiamo :
“Sul sito web istituzionale la Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia, in data 30 marzo 2016, ha pubblicato una notizia priva di fondamento; la rettifica è doverosa per la corretta informazione scientifico-naturalistica: la Grotta del Rospetto non esiste ! La grotta, oggetto dell’articolo, è stata esplorata e segnalata dal Circolo Speleologico Romano nel 1968 ed è censita come Pozzo Chiappari, con il n. 446 del Catasto delle Cavità Naturali della Federazione Speleologica del Lazio. Fughiamo ogni dubbio: non si tratta di un’importante scoperta speleologica ma molto semplicemente, a seguito di due sopralluoghi speditivi che hanno consentito di restringere l’area di ricerca, dell’individuazione sul terreno dell’apertura del noto Pozzo Chiappari. I Geologi Riccardo Massimiliano Menotti, Guido Motteran e Claudio Zonetti sono impegnati da alcuni anni in un progetto di ricerca che investe gli aspetti geologico-tecnici della Valle del Turano; nell’ambito dei numerosi rilevamenti di campagna, il 10 dicembre 2016 hanno verificato l’ubicazione del Pozzo Chiappari, nell’occasione li ha accompagnati il Sig. Filippo D’Artibale che non è stato di grande aiuto e certamente non è stato lui a ritrovare il Pozzo ! Dal libro “Castel di Tora - guida ad un antico borgo”, Autori: Pio Meloni & Claudio Zonetti, stampato nel 2005, trascrivo ( capitolo IV. 7 CAVITÀ NATURALI, pag. 122) “Il Pozzo dei Chiappari (lu Puzzu ‘e li Chiappari) si apre a ca. 900 m di quota, poco a valle dei Feuciari ed è un vero e proprio inghiottitoio profondo ca. 25 m. Esso è in prossimità della zona un tempo conosciuta come Colle Giove. Il toponimo Chiappari potrebbe quindi derivare dal latino Iuppiter=Giove...” Dott. Geol. Riccardo Massimiliano Menotti.”


Fin qui la nota rimessa a questo Ente, a mezzo pec, dal dr. R.M. Menotti: da parte nostra, riguardo alle affermazioni contenute nella missiva, ci preme ribadire che nell’articolo apparso sul sito della Riserva il 30/3 u.s. non vi è alcun intendimento teso a rivendicare primogeniture di sorta, ma quello di riferire gli avvenimenti e segnalare l’ottima collaborazione ottenuta sia dal sig. D’Artibale che dal Gruppo speleologico “Le Talpe” appartenente al Cai di Rieti cui la Riserva si è rivolto per il supporto necessario.
Allo stato dei fatti ci pare incontestabile l’esistenza della cavità di circa 20-25 metri ad una quota superiore a 900 m.s.l. e che la presenza di una colonia di chirotteri ne segni l’importanza di carattere naturalistico e “la presenza di colate bianche di calcite e piccole concrezioni con presenza di un passaggio stagionale di acqua sulle pareti” ne determini una peculiarità.
Quanto all’esistenza di questo presunto Pozzo del Rospetto segnaliamo che questo ufficio, ad ogni buon conto, è in possesso della scheda di accatastamento della Federazione Speleologica del Lazio nr. 2112 del 1/3/2017 di una cavità denominata “Pozzo del Rospetto”, rilevata il 27/2/2017 in Comune di Castel di Tora, località Costa Marconi, da parte di esperti del Gruppo Speleologico “Le Talpe” di Rieti.

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Ultimo aggiornamento

19  settembre  2017

Pubblicato da:

Vincenzo  Lodovisi