Importante scoperta speleologica a 1000 metri sul Navegna

Data: 31  marzo  2017

La presenza di grotte naturali lungo il versante nord ovest del Navegna è stata tramandata nei racconti degli anziani di Castel di Tora per secoli.
Nessuno però, finora, si era avventurato per una verifica delle caratteristiche di una di queste cavità naturali. Fino a quando, grazie alla disponibilità di Filippo D’Artibale, uno degli abitanti di Castel di Tora che coltiva la passione per il proprio territorio, 4 guardiaparco della Riserva – Stefano Moreschini, Antonio Tolomei, Antonello Orfei e Massimiliano Salvatori - si sono avventurati lungo i costoni del Navegna, sotto la guida esperta del D’Artibale profondo conoscitore della zona.
Così hanno rinvenuto una cavità naturale profonda 18 metri, frutto di un fenomeno di carsismo ad una altitudine di mt. 918 slm.
A scoprire le caratteristiche della grotta sono stati Mario Rossetti e Federico Casadei del Gruppo Speleologico “Le Talpe” appartenente al Cai di Rieti che si sono calati nella cavità naturale ed hanno ispezionato la “grotta del Rospetto” (cosi denominata per il rinvenimento all’interno di un rospo comune vivo).
Durante l’entrata in grotta sono stati rinvenuti resti di animali deceduti riportati in superficie per l’effettuazione delle analisi di rito, delle stalattiti, delle formazioni calcaree ed una colonia di pipistrelli (chirotteri). Da segnalare che gli speleologi non hanno rinvenuto nella grotta alcun reperto che possa testimoniare la presenza umana.
“La scoperta è di particolare interesse in quanto è raro rinvenire cavità carsiche di queste caratteristiche con la conservazione di stalattiti ad altitudini che sfgiorano i 1000 metri – è stato il commento soddisfatto degli speleologi del Cai.”
La vetta del Navegna è situata a 1508 metri slm. Nelle prossime settimane la Riserva provvederà a delimitare il sito naturale al fine di garantire la sicurezza degli escursionisti.

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Ultimo aggiornamento

30  marzo  2017

Pubblicato da:

Vincenzo  Lodovisi