L’Aquila Reale vola nei cieli della Riserva

Data: 28  marzo  2017

Le popolazioni di molte specie di uccelli selvatici sono oggi in declino risultando minacciate, per lo più a causa delle attività umane, fino al rischio di estinzione .
Rapaci e avvoltoi in particolare, risultano tra le specie a maggior rischio di estinzione sia per il ruolo ecologico di predatori o di spazzini, sia perché per molto tempo sono state considerate nocive nel nostro paese, e per questo perseguitate. Le principali minacce per queste – come per la maggior parte delle specie –  sono la frammentazione e la distruzione degli habitat naturali, a cui si aggiunge, per alcune specie, il traffico clandestino.
  L’Unione Europea – con la Direttiva Uccelli (2009/147/CE) – ha introdotto politiche per invertire questa tendenza, vietando talune pratiche e introducendo misure di salvaguardia e di gestione degli habitat.
L’obiettivo della direttiva Uccelli è quello di garantire la sopravvivenza e la riproduzione di tutti gli uccelli selvatici, con maggior attenzione per le specie di rapaci. La direttiva chiede inoltre agli stati membri di effettuare il periodico monitoraggio delle popolazioni, per valutarne status, variazioni e tendenze nel tempo.
  Per questo motivo la Regione Lazio ha attivato una rete di monitoraggio per 3 specie di rapaci rupicoli (diurni) a rischio di estinzione e ricomprese nell’allegato I della direttiva: Aquila reale, Falco pellegrino e Lanario.
Il documento scaturito dalla operazione di monitoraggio è il frutto di un lavoro capillare portato avanti per un triennio da oltre 100 tra operatori delle aree naturali protette del Lazio e una trentina di collaboratori volontari delle Associazioni Altura e Sropu. Il dettaglio riportato nel documento allegato testimonia come l’areale della riserva naturale dei Monti Navegna e Cervia, monitorate dal naturalista dr. Andrea Pieroni, si conferma di alto interesse per la presenza dell’aquila reale.
  Nel documento allegato sono riportate le risultanze sintetiche di un monitoraggio di queste specie, durato 3 anni, svolto su impulso della Regione Lazio.

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Ultimo aggiornamento

29  marzo  2017

Pubblicato da:

Vincenzo  Lodovisi