Raccolte oltre 135mila firme per fermare il programma ministeriale di conservazione del lupo

Data: 30  gennaio  2017

La Conferenza Stato-Regioni il 24 gennaio 2017 ha dato il placet per il procedimento che prevede l’autorizzazione all’abbattimento controllato dei lupi.
Il documento prevede 22 misure per favorire la convivenza fra lupi ed attività agricole.
Si va dai recinti elettrificati a procedure più rapide per i rimborsi agli allevatori nonché la lotta agli incroci tra cani e lupi. Ma la misura più controversa è l''''ultima, la 22/a, la quale prevede che, come estrema possibilità, e in presenza di un piano regionale approvato dal Ministero dell’Ambiente, si possa abbattere un numero di animali fino al 5% della popolazione complessiva in Italia.
La specie selvatica, dopo 46 anni di protezione assoluta, è tornata a popolare le nostre montagne.
Numerose organizzazioni ambientaliste ed animaliste tra cui Verdi Tutela e salute degli animali, ENPA -Ente Nazionale Protezione Animali, OIPA- Organizzazione Internazionale Protezione Animali, LNDC - Lega Nazionale Per La Difesa Del Cane, LAC - Lega Abolizione Caccia, LEAL - Lega AntiVivisezionista NALA - Nuova Associazione Liberazione Animale, hanno lanciato una petizione on-line che ha raggiunto in pochi giorni circa 135,000 firme, per fermare il progetto che prevede l’abbattimento controllato dei lupi.
L’approvazione definitiva del “Piano per la conservazione del lupo” ci sarà il 2 febbraio, in sede politica, quando sarà sottoposto all’esame congiunto del ministro dell’Ambiente e dei rappresentanti delle giunte regionali.
Per tale data le associazioni predette hanno indetto anche una manifestazione pubblica a Roma.
Secondo il Ministro dell’Ambiente Galletti, l''''abbattimento di un massimo del 5% degli esemplari non metterebbe a rischio la presenza del lupo in Italia.

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento

30  gennaio  2017

Pubblicato da:

Vincenzo  Lodovisi