La Riserva Naturale sarà presente a RIETISPORTFESTIVAL2016
Data: 7 giugno 2016
La Riserva Naturale sarà presente a RIETISPORTFESTIVAL con un intervento sulle potenzialità legate al turismo sportivo coordinato dal Commissario avv. Assenato.
L’intervento consterà di una rapida presentazione della Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia e degli Sport ecocompatibili che vengono praticati all’interno dell’area, tema quest’ultimo anche di un recente Convegno tenutosi a Rieti lo scorso 20 Novembre dal titolo: Parchi: Sport, Ambiente e Salute, nuove proposte per uno sviluppo sostenibile delle valli del Salto e del Turano; l’intervento si concluderà con la presentazione del Progetto dell’Alta via dei Parchi e dei Cammini di Lunga Percorrenza.
Interverranno:
Avv. Mario Assennato, Commissario Straordinario Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia;
Dott. Luigi Russo, Direttore Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia;
Dott. Giovanni Piva, Responsabile Sviluppo Sostenibile, R.N.Monti Navegna e Cervia;
Dott.Umberto Antonelli, Responsabile Servizio Tecnico, Parco Simbruini;
Cesare Silvi, Presidente Associazione Valle del Salto;
LA RISERVA NATURALE :
I boschi, i corsi d’acqua e le gole, le praterie sommitali dei massicci montuosi costituiscono i principali valori naturali e paesaggistici di questo settore dei monti Carseolani, tutelato dalla Riserva Naturale Regionale dei Monti Navegna e Cervia.
La Riserva si estende per oltre 3500 ettari all’interno dei bacini idrografici del fiume Salto e del fiume Turano, interessando il territorio di ben 9 Comuni della Provincia di Rieti: Ascrea, Castel di Tora, Collalto Sabino, Collegiove, Marcetelli, Nespolo, Paganico Sabino, Rocca Sinibalda e Varco Sabino.
Si tratta di un territorio attualmente poco antropizzato, caratterizzato da una geomorfologia accidentata che da sempre ne ha fatto “terra di confine”: in epoca arcaica tra le popolazioni Sabine e degli Equi, successivamente tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie, infine oggi, frontiera territoriale tra l’alta Sabina e il Cicolano.
I numerosi sentieri della Riserva consentono la scoperta di paesaggi diversi, passando dai laghi alle zone collinari, fino ad apprezzare scenari tipici degli ambienti montani.
Oltre il 70% del territorio protetto è costituito da boschi di latifoglie: il faggio occupa i versanti nord-orientali delle dorsali montuose al di sopra dei 1000 metri di quota, mentre ad altitudini inferiori troviamo i boschi misti con prevalenza di cerro. Il carpino nero è,invece, ben rappresentato nei versanti più acclivi e laddove l’irradiazione solare è più intensa (versanti occidentali e meridionale).
Sono inoltre parte integrante del paesaggio vegetale, i castagneti da frutto coltivati da tempi antichissimi,con esemplari che in alcune aree raggiungono dimensioni notevoli.
Gran parte della biodiversità faunistica del Lazio è rappresentata in questa area naturale, in virtù delle differenti tipologie ambientali presenti. La comunità ornitica è ricca, tanto in specie di habitat forestale che in specie di ambienti rupestri e di prateria. Solo tra i rapaci annovera: lo sparviere, la poiana, il falco pecchiaiolo, il biancone, il falco pellegrino e l’aquila reale.
Interessante la fauna anfibia che comprende specie esclusive della catena appenninica e specie che appaiono in forte declino in ambito nazionale. Anche tra i mammiferi sono parecchie le specie di ambiente forestale: il moscardino, il topo quercino, il ghiro, lo scoiattolo europeo, la martora, il gatto selvatico.
Naturalmente in questa area dell’Appennino centrale, non poteva certo mancare il lupo.
Ultimo aggiornamento
7 giugno 2016
Pubblicato da:
Vincenzo Lodovisi