Che cos’è un Accordo di Programma Quadro? Quanti se lo saranno chiesto, magari leggendo un giornale o guardando qualche televisione locale dove amministratori che firmano protocollo, si stringono le mani, enunciando importanti progetti per il futuro degli enti da loro amministrati.
Ma una risposta difficilmente arriva. Tutti gli amministratori, nelle loro interviste, lo danno come un fatto scontato, banale, di routine. Addirittura qualcuno non dice più nemmeno Accordo Programma Quadro, ma usa il suo acronimo APQ. E invece l’Accordo di Programma non è una cosa né semplice, né facile. Ma è importante perché smuove cifre significative, cambia aspetto alle città, deregolamenta vincoli, come quelli per edificare solitamente considerati inderogabili. E, soprattutto, permette anche ai privati, in particolare gli imprenditori edili, di avere un ruolo negoziato, ossia non passare per bandi di gara, appalti et similia. Qundi cos’è l’di programma? Partiamo da una definizione di tipo scolastico.
L’Apq (usiamo anche noi l’acronimo per comodità) è " uno strumento di programmazione negoziata - che consente a Regioni e Province autonome di concordare col Governo obiettivi, settori e aree in cui effettuare interventi per lo sviluppo del territorio regionale - l’Accordo di Programma Quadro (APQ) definisce, per un determinato settore di intervento, le opere ed i finanziamenti, nonché le procedure per il monitoraggio dell’attuazione degli investimenti da ricomprendersi nelle Intese Istituzionali di Programma Stato - Regione".
Detto cosi forse resta ancora un po’ oscuro. Cerchiamo di capire meglio. L’Apq parte da un’intesa su una serie di cose da fare tra Governo nazionale e Regioni. Si tratta di programmazione negoziata, ossia di un processo nel quale i vari enti decidono cosa fare e come farlo e soprattutto si mettono d’accordo su chi mette cosa, riguardo ad attività e opere da realizzare su un territorio.
Una forma più partecipata di amministrazione, in cui si cerca di coinvolgere i soggetti non perché sono istituzioni ma perché debbono raggiungere degli obiettivi nell’interesse dei cittadini. L’Apq è il documento in cui questa intesa si traduce in fatti concreti: opere da realizzare, obiettivi, controlli e monitoraggi. Ogni Apq ha un allegato tecnico in cui si spiegano dettagliatamente le cose da fare e le risorse impegnate. Ma l’Accordo ha anche un’altra valenza, nelle pieghe del sistema. Traiamo una definizione illuminante dalla rivista di diritto Aedon, edita dall’editrice il Mulino e reperibile on-line: "l’Apq ha per finalità quella di portare ad attuazione gli obiettivi indicati nell’intesa istituzionale; è aperto alla partecipazione sia dei contraenti dell’intesa stessa (Governo nazionale e Giunta regionale), sia di ulteriori soggetti pubblici e - si noti - privati".
Ed è il si noti che vale tutto. L’Accordo di Programma non è limitato agli enti pubblici ma, si noti, anche ai privati. Per cui un accordo di programma è una sorta di aquila bicefala: ci sono le opere da realizzare insieme dagli enti sottoscrittori, in primis Governo nazionale e Regioni, e poi ci può essere un intervento dei privati.

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Ultimo aggiornamento

22  settembre  2015

Pubblicato da:

Vincenzo  Lodovisi