Seminario: L’INTERPRETAZIONE DEL PATRIMONIO NATURALE E CULTURALE (Heritage Interpretation)

Data: 20  marzo  2015

A chi è rivolto Professione Futuro.

L’Interpretazione Ambientale, quale strumento efficace per mettere in pratica strategie di sviluppo territoriale e di conservazione e valorizzazione del patrimonio è utile per chi:
- rappresenta un Ente o un’Organizzazione che gestisce un sito o un monumento di interesse culturale, storico, archeologico, paesaggistico o naturalistico e vuole promuoverne la migliore conservazione e fruizione;
- lavora o vorrebbe lavorare in un parco naturale, un museo, un bioparco, un acquario o una struttura simile, che offre servizi informativi ed educativi al pubblico;
- vuole consolidare e migliorare le proprie capacità, o imparare a progettare strutture e mezzi di comunicazione, come mostre, pannelli espositivi, sentieri attrezzati, dépliant, audio guide, audiovisivi, centri per l’accoglienza, allestimenti museali interattivi;
- vuole accrescere le proprie competenze per interagire con visitatori con esigenze particolari.

Chi promuove e realizza Professione Futuro.

Professione Futuro è un programma ambizioso, che introduce un modo di lavorare nuovo, che migliora i principi dell’Interpretazione, adattandoli a cogliere le opportunità offerte dalle straordinarie realtà del nostro Paese. I suoi obiettivi sono migliorare la gestione e la qualità dell’offerta dei servizi turistici;
conservare e valorizzare un patrimonio straordinario di risorse materiali, immateriali e di risorse umane già operanti nel settore; contribuire allo sviluppo di nuove professionalità, favorendo l’occupazione in settori strategici connessi con la conservazione e fruizione dei beni ambientali e culturali e con l’educazione permanente della comunità nazionale. Tutto questo richiede esperienza, competenze, credibilità, capacità e motivazioni da parte dei soggetti che vogliono promuovere e gestire questo programma, con i diversi progetti applicativi che lo renderanno realtà capace di rispondere ad ogni tipo di crisi. Professione Futuro assume, oggi, anche un’altra valenza, legata alla sicurezza del territorio e alla presenza dei rischi cui lo stesso è esposto quali, in particolare per l’Italia, quello idrogeologico e quello sismico. Si aggiunge quindi un altro obiettivo, che è quello della sicurezza, raggiunta attraverso la ricerca, l conoscenza e valorizzazione dei beni culturali in territori e ambienti sicuri, tutti riferimenti imprescindibili per la prevenzione e la conservazione. I promotori di Professione Futuro sono:

- L’Istituto Pangea, una Onlus che dal 1992 opera nel campo dell’educazione, interpretazione e formazione ambientale e che ha svolto migliaia di ore di alta formazione, in Italia e in diversi Paesi d’Europa e del mondo, introducendo in Italia la “disciplina” dell’Interpretazione Ambientale in tutte le sue applicazioni;
- La Fondazione Roffredo Caetani Onlus, Ente gestore del Monumento Naturale Giardino di Ninfa, uno dei 10 giardini più belli del mondo, che conserva uno straordinario patrimonio culturale, archeologico e naturale, le cui radici sono in quasi mille anni della storia d’Italia.
Per lo sviluppo del progetto, la diffusione dell’Interpretazione e la creazione di nuove opportunità occupazionali è in corso la formalizzazione un Accordo per il coinvolgimento - a livello accademico, educativo e nei campi della ricerca, della conoscenza, della prevenzione, della conservazione e della gestione operativa dei beni ambientali e culturali in territori e ambienti sicuri - dell’Università dell’Aquila, dell’ITC CNR (Istituto per le Tecnologie della Costruzione Consiglio Nazionale delle Ricerche) e della Federparchi EUROPARC Italia. E’ previsto, con il tempo, il coinvolgimento, anche a livello internazionale, di altre Università, Enti di ricerca, Associazioni culturali e ambientaliste, Enti Parco, Enti Locali e altri attori interessati alla conservazione e gestione del Patrimonio italiano ed europeo, di natura e cultura.

Il “PERCHE’, il COSA, il COME e il CHI”

di un programma innovativo per valorizzare il patrimonio d’Italia e promuovere l’occupazione attraverso l’Interpretazione Ambientale.
Una ricchezza senza uguali al mondo. Costituita non solo da boschi o da monumenti, da scogliere e da siti archeologici, da laghi, da musei, da vulcani e da centri storici: ma dal fatto che il patrimonio storico e artistico più vasto della Terra e il patrimonio naturalistico più diversificato d’Europa formano un bene unico e indivisibile, un insieme che continua a generare flussi turistici ed economici importanti, anche solo per il grande fascino che esercita sull’immaginario di tutti.
Un patrimonio che è le nostre radici, che rappresenta la nostra identità e che conserva le storie del nostro passato ma che, soprattutto, costituisce un’opportunità straordinaria di costruire, oggi, il nostro futuro. Si tratta di un patrimonio ancora poco valorizzato che può divenire fonte non solo di cultura e di educazione, ma anche di nuove forme di occupazione e di reddito. La valorizzazione dei beni ambientali e culturali del nostro Paese per accrescere l’occupazione è stata, da sempre, come una promessa non mantenuta. Oggi può divenire una realtà, un’opportunità da cogliere, senza esitazioni. Per farlo, però, sono necessarie nuove competenze e capacità, sostenute da motivazione e spirito creativo: tutte caratteristiche tipiche dell’Interpretazione Ambientale che, com’è stato ampiamente dimostrato a livello internazionale, è una moderna risposta professionale a questa esigenza di conoscenza, conservazione, valorizzazione e sviluppo.

Questa “disciplina”, infatti, consente di far vivere a visitatori e turisti un’esperienza memorabile, di offrire loro servizi di qualità e, al contempo, di comunicare e trasmettere messaggi educativi, riuscendo così a conciliare le esigenze di conservazione con quelle di promozione e sviluppo economico. Nel quadro di strategie di gestione e valorizzazione delle aree protette, di territori di pregio, di musei, siti storico- archeologici e altre realtà, siano esse pubbliche o private, l’Interpretazione Ambientale ha dimostrato di essere uno strumento indispensabile: sia per promuovere la partecipazione delle comunità locali nella formulazione e attuazione di programmi di gestione, sia per garantire la valorizzazione basata sul riconoscimento del loro status di “beni comuni” e di volano per uno sviluppo locale che sia veramente sostenibile e duraturo.

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Ultimo aggiornamento

12  marzo  2015

Pubblicato da:

Stefano  Moreschini