Argomento - Ecomuseo

Ecomuseo

L’Est Ecomuseo Territoriale del Salto e del Turano istituito dalla Riserva Naturale è stato riconosciuto con Determinazione Regionale numero G09369 del 16/07/2022

L’oggetto fondante dell’ecomuseo è il patrimonio culturale nel suo rapporto con le comunità che lo hanno prodotto e ospitato e che conferiscono ad esso valore. Ha poche pareti, dunque è un museo a cielo aperto, ma soprattutto è una grande narrazione. Protagoniste di questo racconto sono le comunità, mentre partecipano al riconoscimento, alla cura e alla gestione del patrimonio culturale locale. Lo si può definire come un patto tra gli abitanti che scelgono di rappresentare se stessi all’esterno, mentre prendono coscienza della propria identità. L’ecomuseo è costantemente in fieri, in divenire, segue lo scorrere delle vite delle comunità, presso le quali può delineare un maggiore sviluppo sociale, ambientale ed economico per creare un ambiente sostenibile, inclusivo e creativo. L’ EST coinvolge le due vallate del Salto e del Turano, la Riserva Naturale Monte Navegna e Cervia, le Zone Speciali di Conservazione “Balze Rocciose del Salto e del Turano”, “Monte Nuria e Nurietta”, “Lago di Rascino”

Il sistema territoriale è connotato storicamente dall’alta frontiera appenninica, una frontiera fisica durata oltre mille anni, tra il Regno di Napoli e lo Stato della Chiesa. Due sistemi di governo diversi che leggevano lo stesso territorio affidandogli due valenze radicalmente incompatibili: frontiera pastorale ma anche dominio dell’Abbazia di Farfa e terre per pascoli e produttive delle famiglie patrizie romane. Un territorio che si racconta attraverso il paesaggio La creazione delle dighe del Salto e del Turano e le modifiche apportate dalle dinamiche economiche contemporanee lo dimostrano concretamente. Due invasi nati per mano dell’uomo per produrre energia: un evento della storia e della memoria che ha toccato da vicino le vite delle comunità locali, protagoniste di un cambiamento imposto dall’alto. L’importante fenomeno dello spopolamento, la viabilità storica soppiantata dall’arrivo dell’automobile rendono questa una terra mutata che intendiamo valorizzare e proteggere.