
Vegetazione
Il paesaggio vegetale della Riserva Naturale non si discosta dalla vegetazione centro appenninica e data la morfologia dei rilievi, è prevalentemente rappresentato da boschi montani e submontani. Ad altitudini comprese tra 1000 e i 1500 metri s.l.m. troviamo le faggete che ricoprono i versanti nord orientali dei monti Navegna e Cervia. Tra queste fitocenosi vi sono boschi di grande bellezza e valore naturalistico. Nel versante nord orientale del Cervia al faggio (Fagus sylvatica) si associa l’agrifoglio (Ilex aquifolium) che forma uno strato arbustivo avente discreta copertura; questa fitocenosi, in virtù della sua distribuzione in ambito europeo e per la generale rarefazione, viene considerata un habitat di prioritaria importanza per la comunità Europea (ex Direttiva 92/43/CEE): faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex. Altri boschi ben rappresentati nella Riserva sono le cerrete e i boschi misti a prevalenza di carpino nero (Ostrya carpinifolia). La cerreta costituisce la tipologia forestale maggiormente diffusa in questo territorio, occupando il settore orientale e settentrionale della dorsale Navegna-Filone-Cervia, immediatamente al di sotto del faggio. Anche tra questi boschi sono presenti alcune cerrete di alto fusto, di notevole valore naturalistico. In alcune stazioni più fresche e umide, al cerro (Quercus cerris) dominante si accompagnano faggio, carpino bianco (Carpinus betulus) e acero di monte (Acer pseudoplatanus), mentre in condizioni più termofile si associano il carpino nero e la roverella (Quercus pubescens). I boschi di carpino nero si sviluppano sui versanti acclivi dei rilievi (dai 500 metri s.l.m. fino ai 1200), laddove l’esposizione alla radiazione solare è più intensa. Nelle stazioni meno elevate e con esposizione meridionale, aumentano le specie termofile ed il carpino nero viene affiancato e sostituito dalla roverella. Sono inoltre presenti estesi castagneti da frutto (Castanea sativa) coltivati da tempi antichissimi, con esemplari che raggiungono in alcune aree dimensioni notevoli e sono ormai parte integrante del paesaggio della zona. Lungo gli alvei e presso le sponde dei fiumi (e dei laghi) del Turano e del Salto sono presenti dei boschi di salice comune (Salix alba) e pioppo bianco (Populus alba), mentre nei torrenti con portata ridotta o assente durante l’estate, la vegetazione ripariale è costituita da boscaglie con prevalenza di salice rosso (Salix purpurea). Nella sommità dei rilievi calcarei troviamo delle praterie aride, costituite da un numero molto elevato di specie erbacee, tra cui specie endemiche dell’Appennino o specie alquanto rare nel Lazio. La presenza in questi prati, di numerose specie di orchidee, identifica l’habitat di prioritaria importanza (ex Direttiva 92/43/CEE) delle formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo.